Intervista ad una vera planner del ricevimento.
Il cibo da sempre rappresenta uno degli elementi più importanti del matrimonio, innanzitutto perché siamo italiani e tutta la nostra vita ruota attorno al cibo (cosa mangiamo stare? Dove mangiamo? Ecc.), e secondariamente perché il cibo non è solo nutrimento ma per la nostra cultura è momento importante di convivialità e incontro.
Al tuo matrimonio il cibo sarà oggetto di valutazione da parte di tutti gli invitati (eh, sì. Preparati!) e quindi dovrai scegliere con attenzione il fornitore a cui rivolgerti, con la consapevolezza che non tutto potrà piacere a tutti, ma con la sicurezza di aver scelto il meglio per te.
Esistono infatti tantissimi catering sul mercato con peculiarità e prezzi differenti.
Oggi voglio svelarti alcuni consigli che mi ha dato Agnese di Antonio Perrone Banqueting, un catering siciliano presente sul mercato da oltre 20 anni specializzato nel rendere unico l’evento evitando le standardizzazioni.
Ho incontrato Agnese su Instagram e da subito si è instaurato un bellissimo rapporto fatto di confronto, ascolto e supporto.
Nonostante le differenze e le distanze appena è stato possibile ci siamo viste nella mia Bologna, rafforzando ancora di più quel legame nato on line. Avendo a disposizione una guru come lei, ho pensato di rivolgerle qualche domanda per aiutare tutti gli sposi che mi seguono nella scelta del catering giusto.
Ecco quindi un estratto della nostra intervista.
Agnese, parlaci un po’ di te. Qual è il tuo ruolo in Antonio Perrone Banqueting?
La nostra è un’azienda a conduzione familiare, collaboro con mio marito nell’organizzazione dei banchetti nuziali e nei piccoli banchetti per feste di laurea, compleanni o anniversari.
Lavoriamo in Sicilia tra Catania e Taormina, ci muoviamo su un territorio limitato ma arriviamo davvero ovunque con il nostro servizio adattandoci sia a location strutturate per ospitare eventi, che ad abitazioni private.
Il mio ruolo? mi piace definirmi PLANNER DEL RICEVIMENTO.
Attenzione, ho detto planner del ricevimento e non Wedding planner che invece è tutto un altro lavoro!
Seguo gli sposi nella progettazione del menù più adatto alle loro esigenze e al loro budget, mi occupo poi della mise en place e delle decorazioni per presentare al meglio ogni piatto e dare la giusta importanza ad ogni momento del banchetto. Grazie poi al mio team di lavoro (eh si, non sono mica da sola!) riesco a organizzare ogni aspetto del ricevimento dalle liste agli ordini di cucina, organizzando il lavoro che la squadra assegnata al servizio dovrà svolgere in collaborazione con il “boss” che si occupa della gestione di sala.
Il mio è un lavoro dietro le quinte ma importantissimo per la buona riuscita del servizio garantendo un livello altissimo di qualità ed efficienza.
Perché gli sposi siciliani scelgono Antonio Perrone Banqueting, in cosa siete diversi da tutti?
Indubbiamente il nostro punto di forza è la cucina che si traduce in rispetto per le materie prime, qualità dei nostri piatti e ricerca di prodotti di nicchia (venite ad assaggiare i nostri formaggi e salumi per credere!) ed inoltre abbiamo un’arma segreta: il nostro chef che ci accompagna da oltre 17 anni e che firma ogni piatto che esce dalla nostra cucina.
Gli sposi ci scelgono quindi perché mangiano bene, ma non solo. Cerchiamo di instaurare con ogni coppia un rapporto di fiducia, un dialogo aperto e onesto che ci consente di gestire al meglio il loro budget e i loro desideri.
Lavorando sulla singola coppia in questo modo, offriamo un servizio su misura costruendo il menù migliore per loro facendoli sentire accolti e compresi oltre ad avere la sicurezza di non avere brutte soprese a tavola in un giorno così importante!
Hai sentito la notizia di quella coppia di sposi che si è presentata al ristorante senza aver avvisato che era il loro matrimonio? Hanno dichiarato che in questo modo non hanno avuto un rincaro dei prezzi mangiando le stesse cose. Sei d’accordo?
La notizia ha avuto molta risonanza mediatica e ci ha offerto una preziosa occasione di confronto sul tema. Dunque. Sono dell’idea che a questi sposi andasse bene così e quindi, bene per tutti.
Mi spiego.
Nel nostro lavoro vale una regola soltanto: gli sposi decidono. E le loro decisioni sono insindacabili perché dettate da scelte personali, budget, gusti ecc..
Tornando alla notizia, e alla questione “costi maggiorati per i matrimoni” c’è da dire che i prezzi sono più alti rispetto al classico ristorante perché ci sono molti più servizi dedicati: il servizio dedicato agli sposi in cucina e in sala, il menu personalizzato, gli allestimenti, la mise en place, l’allestimento e la presentazione dei piatti. Per non parlare della qualità del cibo e di eventuali richieste particolari!
Non comunicare al ristoratore che è il proprio matrimonio significa che in fondo non si è interessati a tutti i servizi e alle attenzioni che normalmente si riservano per questo evento. E allora, perché criticare gli sposi?
Allo stesso modo, immagino lo stupore del ristoratore nel vedere arrivare la sposa e capisco la sua voglia di dare il meglio nonostante il mancato preavviso. Ma d’altra parte, agli sposi andava bene così quindi perché agitarsi tanto?
Parliamo più in generale ora; secondo te, in base alla tua esperienza, quali sono le caratteristiche che un buon catering dovrebbe avere?
Partiamo dal presupposto che si debba mangiare bene, e questo lo consideriamo come un elemento imprescindibile.
Un buon catering deve essere in grado di adattarsi. Si, direi che ADATTAMENTO è un concetto centrale per ogni catering che si rispetti. E con questo intendo sia elasticità nell’accoglimento delle richieste degli sposi, ma anche adattamento alla location e al luogo in cui si deve cucinare.
Nel nostro territorio facciamo molti sopralluoghi tecnici per definire dove cucinare prima ancora di capire il cosa cucinare e organizzarci al meglio per offrire il miglior servizio possibile.
Un buon catering deve poi saper stare al suo posto, intendo dire che non ha senso sostituirsi agli sposi ma piuttosto accompagnarli e consigliarli per il meglio e allo stesso tempo un buon catering non si sostituisce alle altre figure professionali che ruotano attorno al matrimonio.
Per esempio io non farei mai il tuo lavoro, Francesca. Tu sei una Wedding planner e io no. Abbiamo ruoli diversi ma complementari, per questo in evento saremmo un’ottima squadra. Speriamo di fare presto un matrimonio insieme!
Quale consiglio daresti ad una coppia alla ricerca del catering?
Il primo consiglio è quello di chiedere. Chiedere. E chiedere ancora.
Fatevi spiegare chiaramente tutto e fatevi dare costi certi, per iscritto possibilmente.
Secondariamente direi di fare attenzione ai tranelli di Pinterest. Lo sappiamo tutti che le spose vivono su Pinterest e che si innamorano di alcune mise en place o di alcuni piatti. Ma attenzione perché non è tutto oro quello che luccica, spesso sono foto che possono trarre in inganno l’occhio inesperto e che nascondono diverse insidie. Oltretutto mi preme ricordare che non tutto è realizzabile, soprattutto dal punto di vista economico!
Infine, l’ultimo consiglio: ascoltate i vostri desideri senza farvi influenzare dalla famiglia. E’ il vostro matrimonio quello di cui si sta parlando, pensate a cosa piace a voi e voi soltanto.
Concludiamo la nostra piccola intervista raccontandoci uno dei momenti più coinvolgenti del tuo lavoro.
Solitamente non assistiamo al rito e quindi l’arrivo degli sposi è per noi il momento più emozionante in assoluto perché dopo un anno di lavoro finalmente li vediamo in abito da sposi, felici, raggianti, innamorati.
C’è poi il taglio della torta che per noi rappresenta un po’ la conclusione del servizio: l’emozione si mescola alla stanchezza nella consapevolezza di aver dato il massimo per la loro felicità e per il miglior servizio possibile.
Ed infine c’è il momento che preferisco. Quando si avvicinano a me e dicono “grazie”. Per noi è un’emozione ogni volta, anche dopo 17 anni di lavoro.