Tipologie e caratteristiche dei diversi riti cattolici.
Mi sono dovuta però scontrare con le idee di Simone, che intendeva sposarsi con rito civile e non religioso.
Dopo qualche ricerca e qualche contatto con vecchi amici della parrocchia avevo individuato una possibile soluzione per salvare capra e cavoli e quindi raggiungere un compromesso con il mio futuro marito: il matrimonio misto!
Avete capito bene, ho detto proprio misto.
So che non è così conosciuto da tutti i futuri sposi, ed è per questo che vorrei approfondire queste tema.
Partiamo dall’inizio.
All’interno del rito cattolico per il classico matrimonio in chiesa come lo intendiamo, esistono diverse tipologie di rito possibili:
1. Rito del matrimonio nella celebrazione eucaristica
In questa celebrazione il rito del matrimonio si aggiunge al normale svolgimento della messa eucaristica. E’ una celebrazione molto solenne che può essere arricchita da numerosi canti e dal rito della velazione di cui parlerò dettagliatamente in un prossimo articolo.
2. Rito del matrimonio nella celebrazione della parola
La liturgia della parola costituisce una parte della celebrazione eucaristica, è la parte strutturata in modo dialogico, dove Dio parla rivolgendosi alla comunità dei credenti mediante le letture e la comunità risponde con il salmo responsoriale, il canto dell’alleluia, il Credo e la preghiera dei fedeli.
In pratica in questa celebrazione non si assiste ad una messa completa come notoriamente avviene, perché manca la parte eucaristica che corrisponde in buona sostanza alla comunione.
3. La messa per gli sposi
Si tratta di una tipologia di rito che si concentra esclusivamente sulla parte del matrimonio legata propriamente agli sposi, e che quindi non prevede la liturgia della parola o quella eucaristica.
4. Rito del matrimonio tra una parte cattolica e una catecumena o non Cristiana, ovvero il matrimonio misto
Il rito misto è stato normato nel 1970 da Papa Paolo VI nella lettera apostolica “Matrimonia Mixta” detta anche Dispensa Paolina. Questo rito prevede che la parte cattolica possa unirsi in matrimonio con il partner non cattolico, indipendentemente dal fatto che sia battezzato o meno.
In questo rito, la parte non cattolica non partecipa in modo attivo al sacramento del matrimonio, e quindi non pronuncia le formule matrimoniali tipiche, non menzionerà mai Dio, né riceverà per esempio il sacramento della comunione o quello del matrimonio ovviamente.
Alla parte non cattolica sono però riservati alcuni obblighi quanto meno morali. Infatti dovrà impegnarsi davanti al sacerdote a:
- Non ostacolare la pratica religiosa del coniuge;
- Non ostacolare l’educazione cattolica dei figli;
- Condividere i valori fondanti del matrimonio come unicità ed esclusività.
Proprio la conoscenza dell’esistenza di questo rito ha permesso a me e Simone di trovare il giusto compromesso per le nostre nozze.
Io non ho rinunciato al sacramento del matrimonio e lui non ha dovuto rinunciare alla sua fede agnostica dichiarando il falso, anche se ha dovuto partecipare al corso prematrimoniale e ovviamente alla messa!
Insomma alla fine è stato un bel compromesso, no?
Se come è successo a me, vi dovreste mai trovare in una impasse di questo tipo, ricordate di ragionare sul senso che il matrimonio ha per voi e per la vostra coppia.
Raccogliete quindi, quante più informazioni possibili per capire quali sono le possibilità che vi vengono offerte e per orientarvi nelle decisioni.